Visita geriatrica: come si svolge e cosa sapere

Visita geriatrica: come si svolge e cosa sapere

La visita geriatrica è una valutazione fondamentale per valutare e curare le malattie che si verificano nell’anziano. L’obiettivo è quello di ritardare il declino funzionale e mentale e prevenire le complicanze dell’invecchiamento

La visita geriatrica è una valutazione, fatta dal geriatra, fondamentale per valutare e curare le malattie che si verificano nell’anziano e le conseguenze disabilitanti.

L’obiettivo principale è quello di ritardare il declino funzionale e mentale, mantenendo al contempo l’autosufficienza e la miglior qualità di vita possibile. Il geriatra, infatti, interviene anche nei soggetti adulti per prevenire le complicanze dell’invecchiamento.

Cos’è la geriatria

La geriatria è, dunque, la disciplina medica che si occupa dell’anziano e delle malattie che compaiono in tale età. Svolge sia una funzione di tipo preventivo, su soggetti sani, sia una funzione di valutazione e di controllo su persone affette da più patologie.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’età in cui si diventa anziani è 65 anni, anche se in genere, ad aver bisogno dell’aiuto del geriatra sono pazienti di età superiore a 75 anni, che convivono con più problemi di salute, inclusi disturbi cognitivi.

Per quanto riguarda la prevenzione, lo scopo è aiutare il soggetto a mantenersi in salute, ponendo l’attenzione su eventuali segnali di alcune delle problematiche più diffuse con l’avanzare degli anni, come malattie cardiovascolari, metaboliche e reumatologiche, disturbi cognitivi e fenomeni di malnutrizione.

A livello di cura di patologie già conclamate, il geriatra assicura, invece, il coordinamento fra i diversi medici specialisti e il medico di medicina generale. In questo modo si garantisce un adeguato percorso di cura e ridurre al minimo l’interferenza farmacologica fra le varie terapie prescritte dagli specialisti.

Le diverse patologie spesso si intersecano tra loro, peggiorando la qualità della vita del soggetto. Parliamo di patologie cognitive, malattie vascolari e ipertensione, artrite e artrosi, diabete ecc.

Il geriatra, dunque, è in grado di avere una visione del soggetto nella sua globalità ed è in grado di organizzare un equilibrio nella sua terapia.

Quando fare la prima visita

La visita geriatrica è utile già dai 60 ai 65 anni per una valutazione complessiva dello stato di salute e, come già detto, per prevenire le problematiche più diffuse. Ovviamente è particolarmente consigliata per i pazienti anziani “fragili” con diverse patologie, talvolta invalidanti, per stabilire un percorso assistenziale di cure adatte. Parliamo di soggetti che, pur essendo ancora autonomi, si trovano a rischio di perdita dell’autonomia.

In questi casi, l’attuazione di misure preventive è di grande importanza. Il geriatra, infatti, può suggerire buone abitudini di vita per prevenire patologie croniche, come diabete o malattie del cuore o, se già presenti, per rallentare la progressione e le conseguenze.


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Fare una visita geriatrica è utile anche se ci sono problemi di memoria per valutare eventuali malattie degenerative del cervello, come l’Alzheimer o altre demenze senili. E ancora valutare le relazioni sociali dell’anziano al fine di mantenere una buona qualità di vita. Stati d’animo come ansia o depressione possono, infatti, pesare sulle funzioni cognitive e con il tempo anche di salute fisica.

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Come si svolge la visita geriatrica

Durante la prima visita geriatrica sono raccolti tutti i dati anamnestici, cioè tutte le informazioni riguardanti le abitudini del paziente. Sono poi individuate le priorità di intervento, utili anche per orientare l’esame obiettivo completo di organi e apparati.

La visita geriatrica è caratterizzata da un approccio multidimensionale e possono essere utilizzati strumenti di valutazione (scale e questionari), accanto ad approfondimenti strumentali e di laboratorio.

Il geriatra arriva, quindi, a redigere una relazione medica finale che permette di definire quanto le condizioni fisiche, psichiche e mentali impattano sull’autonomia della persona. Successivamente si stabiliscono quali siano le necessità terapeutiche e assistenziali e le possibili attività riabilitative.

L’obiettivo è ritardare il declino funzionale e mentale e preservare il più possibile l’indipendenza e la qualità della vita della persona.

Dott. V. Diego Bianchi Primario e Specialista in geriatria e neurologia

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