L’elettromiografia è un esame diagnostico neurologico utilizzato per valutare la funzionalità di muscoli e nervi, quando si manifesta mancanza di forza, dolori e formicolii alle dita delle mani o dei piedi
L’elettromiografia, o EMG, è un esame diagnostico neurologico utilizzato per la valutazione di patologie a carico del sistema nervoso periferico e dell’apparato muscolare. Permette, dunque, di valutare la funzionalità di muscoli e nervi, quando si manifesta mancanza di forza o di sensibilità alle dita delle mani o dei piedi, dolori e formicolii difficili da spiegare.
Cos’è l’elettromiografia
L’elettromiografia è un esame neurofisiologico che si compone di due parti: l’elettroneurografia e l’elettromiografia.
Elettroneurografia
È un test non invasivo eseguito dal medico o da un tecnico di neurofisiopatologia. Studia l’attività elettrica dei nervi periferici, sia motori che sensitivi, sotto stimolazione. Si calcolano, quindi, i diversi parametri ottenuti: latenza, ampiezza, velocità di conduzione e risposte riflesse. Questi dati sono, poi, confrontati con i valori normali. Per realizzare l’elettroneurografia si posizionano degli elettrodi di registrazione sulla cute della persona e si somministrano stimolazioni elettriche lungo il percorso dei nervi che danno delle risposte.
Elettromiografia
L’Elettromiografia è, invece, eseguita dal medico. Si utilizzano elettrodi ad ago di piccolo diametro, sterile e monouso, che sono introdotti nei muscoli da esaminare. Questo test valuta l’attività elettrica generata nel muscolo, sia a riposo sia durante la contrazione muscolare. Nel caso vi sia un ridotto numero di attività motorie generate, si segnala sofferenza del nervo. Nel caso di un numero di unità motorie elevato attivate precocemente vi è sofferenza muscolare.
Ti potrebbe interessare: Risonanza magnetica: cos’è e quando si fa
Non si tratta, dunque, di un esame invasivo: l’unico fastidio può derivare dall’introduzione degli aghi. La durata media dell’elettromiografia è di 15-30 minuti, ma può variare a seconda della patologia da identificare, dei distretti muscolari e dei motoneuroni da analizzare.
In genere non è richiesta nessuna preparazione particolare per questo esame. L’unica accortezza è quella di lavare bene la zona da esaminare, evitando l’applicazione di creme od unguenti. Si raccomanda, però, di comunicare al medico eventuali terapie anticoagulanti e la presenza di pacemaker o defibrillatore.
Quando si fa l’elettromiografia
Solitamente l’elettromiografia si fa quando si percepiscono sintomi quali:
- debolezza muscolare
- dolori e crampi muscolari
- alterazione della sensibilità
- intorpidimento
- paralisi
- spasmi muscolari involontari
- formicolio.
Le patologie per le quali l’esame è richiesto più frequentemente sono le compressioni dei nervi periferici, come la sindrome del tunnel carpale, e tutte le forme di lombosciatalgia o cervicobrachialgia dovute per esempio, dall’ernia del disco o da artrosi cervicale. Si parla, dunque, di elettromiografia arti inferiori ed elettromiografia arti superiori.
Ti potrebbe interessare: Ernia del disco: cause e trattamento
In alcuni casi è consigliata nella forma acuta di poliradicolonevrite, nota come Sindrome di Guillain-Barrè, nelle malattie neuro-muscolari ereditarie e degenerative, quali miopatie e Sclerosi Laterale Amiotrofica, e nelle lesioni traumatiche dei tronchi nervosi (per esempio in caso di fratture ossee).